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La Placa: «Conosco bene Mattarella, se ha accettato, si caricherà la responsabilità»

«Per come io lo conosco, Sergio Mattarella è una persona che, assunta una responsabilità, se la carica addosso per intero». Lo dice l'amico Rino La Placa, che assieme all'attuale presidente della Repubblica ha animato la sinistra Dc siciliana negli anni Ottanta e Novanta.

«Un altro settennio, con i problemi che la nostra vita nazionale ha, significa assumere su di sé una grande responsabilità - continua La Placa in un'intervista a Marina Turco per il notiziario di Tgs - e sono certo che lui sia consapevole di questo. Lo dimostrano le poche parole pronunciate ieri sera, alla sua maniera, da uomo sempre stringato ma efficace. Poche parole sì, ma pesate, ponderate, che ci mostrano con quale animo stia affrontando questa nuova esperienza».

Nel discorso del presidente di ieri sera, sottolinea La Placa, in particolare «risaltano due parole, rispetto e responsabilità, che ci dicono quello che è Sergio Mattarella». Il rispetto della volontà del Parlamento e la responsabilità per il difficile momento del Paese, che finiscono per ridimensionare l'anomalia del secondo mandato, cui si era fatto ricorso anche nel 2013 con la rielezione di Giorgio Napolitano. «Due eccezioni consecutive - fa notare La Placa - diventano una prassi che non è la prassi della prima linea interpretativa della Costituzione». E anche di questo Mattarella è ben consapevole, come del resto lo è di dovere rinunciare, come ha sottolineato, alle prospettive di vita personali. «Sono fra coloro - dice ancora Rino La Placa - che hanno creduto alle motivazioni che Sergio Mattarella ha fornito quando ha detto di volersi fermare a un settennio. Sono motivazioni culturali, ben spiegate e ripetute nel tempo. E credo che fossero ancora il suo convincimento, finché tutti non sono corsi da lui a chiedergli di restare in carica, con un Parlamento in frantumi incapace di eleggere un nuovo presidente».

 

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