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Il notiziario di Tgs, edizione del 19 luglio – ore 13.50

Strage di via D'Amelio, il diritto alla verità

La strage di via D'Amelio. 32 anni fa Cosa Nostra fece esplodere un'autobomba uccidendo il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Fabio Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina La memoria anche quest'anno si divide fra un fronte istituzionale, le cosidette agende rosse, il centro studi Rita e Paolo Borsellino, i giovani del coordinamento XIX luglio. E' così ormai da anni. Stamani alla caserma Lungaro il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi con il capo della polizia Vittorio Pisani. Alle 10  la deposizione di corone d'alloro all'Ufficio scorte della questura. A seguire la scopertura di una targa nella rinnovata cappella intitolata a San Michele Arcangelo. Presente l'arcivescovo Corrado Lorefice, il presidente della Regione Schifani. Un solo argomento accomuna tutti: la richiesta di verità su quella che ancora ha il sapore di una strage annunciata.

Borsellino, nuove indagini fra depistaggio e insabbiamenti

La procura di Caltanissetta continua ad indagare sulla strage di via D'Amelio. Si potrebbero aprire nuovi scenari. Si indaga su diversi filoni d'inchiesta: dal depistaggio delle indagini all'agenda rossa, al dossier mafia e appalti alle dichiarazioni rese da un collaboratore.
Donata Calabrese

I familiari di Fabio Li Muli: il dolore non si cancella

I familiari di Fabio Li Muli: il dolore non si cancella. Fabio, sottolineiamo il nome usato dai suoi familiari, non Vincenzo come all'anagrafe. Il più giovane dei 5 poliziotti falciati dall'esplosivo di via D'Amelio, aveva solo 22 anni. Era teso e non dormiva nei giorni successivi alla strage di Capaci ma non si tirò mai indietro. Ecco la testimonianza di Victoria De Lisi, fidanzata di Fabio Li Muli  e di Sabrina, sorella di Fabio Li Muli

 

Teresi: Le nuove indagini valgono il rischio prescrizione

La mano era quella della mafia ma sono stati altri a fare uccidere Paolo Borsellino. Quello che per il magistrato saltato in aria in via d'Amelio era una lucida premonizione, confidata alla moglie, è diventata una verità giudiziaria. Le tracce di quella «partecipazione morale e materiale di altri soggetti» e di «gruppi di potere interessati all'eliminazione» di Borsellino si ritrovano nei tanti processi per la strage ma soprattutto nella sentenza su quello che gli stessi giudici hanno definito come «il più grande depistaggio della storia d'Italia». Questo è scritto proprio nella sentenza sul depistaggio con la quale il 12 luglio 2022 sono stati prescritti due investigatori della polizia, Mario Bo e Fabrizio Mattei, accusati di favoreggiamento, e assolto un terzo poliziotto, Michele Ribaudo. Tutti e tre facevano parte della squadra che indagava sulle stragi Falcone e Borsellino. È la squadra, guidata da Arnaldo La Barbera e coordinata dal procuratore Giovanni Tinebra, che aveva anche creato il falso pentito Vincenzo Scarantino Vittorio Teresi, pres. Centro Studi Rita e Paolo Borsellino dice: Le nuove indagini valgono il rischio prescrizione. La ricostruzione dei fatti in un processo avrà comunque un valore giudiziario.

Il giudice Santi Bologna: c'è ancora margine per la verità

Si deve fare presto resta poco tempo ma c'è un margine ancora per scoprire la verità.
Così il presidente Anm nissena Santi Bologna che è anche il giudice estensore della sentenza di primo grado sul depistaggio delle indagini di via D'Amelio.
L'intervista di Ivana Baiunco

Palermo, crisi idrica con corollario di scontro politico

Palermo, crisi idrica con corollario di scontro politico. Il razionamento dell'acqua appare solo rinviato. Nel frattempo si fronteggiano Schifani e Lagalla. In attesa di soluzioni per la città che soffre già di una minore distribuizione dell'acqua.
Forza Italia, partirà dalla Sicilia il dopo-Berlusconi

Forza Italia:  il dopo-Berlusconi prenderà corpo in Sicilia sull'asse Schifani-Tajani. Convention a ottobre a Palermo. Nel frattempo la Lega organizza il dopo-Sammartino

Dei di lava: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone

È stata svelata questa mattina all'aeroporto  di Palermo l'opera «Dei di lava: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone», nel giorno del trentaduesimo anniversario della strage di via D'Amelio. E' un'opera di Edoardo Puglisi dedicata ai due giudici uccisi dalla mafia nel 1992 e ai quali è intitolato lo scalo siciliano. L'opera è stata donata alla Fondazione Federico II, presieduta da Gaetano Galvagno che, in accordo con la Gesap, società di gestione dello scalo aereo  ha scelto di esporla nel terminal passeggeri. Presente l'artista riconosciuto fra i maggiori esponenti, nel panorama internazionale, del nouveau réalisme. Le interviste a: Edoardo Puglisi, artista - Salvatore Burrafato, presidente Gesap - Fabrizio Ferrara, pres. comm. Cultura all'Ars

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