Forse dipende dal fisiologico rimbalzo di casi e tamponi che si registra puntualmente, dall’inizio dell’epidemia, tra domenica e lunedì, oppure, più semplicemente, è la conferma che la curva del SarsCov2 è in risalita.
Sta di fatto che a Palermo si contano 600 nuovi contagi, pari al 26% circa dei 2338 diagnosticati nelle ultime ore in tutta l’Isola: un picco che non si registrava da tempo, mentre alla Fiera del Mediterraneo, sottolinea il commissario Covid della provincia, Renato Costa, «da qualche giorno vediamo file di macchine e persone all’entrata, non per chiedere il vaccino, ma un test antigenico».
A crescere, continua Costa senza nascondere preoccupazione, «è anche il numero dei focolai che individuiamo nelle case di riposo del capoluogo. Il guaio è che, oltre al rialzo delle infezioni, stiamo assistendo a un costante incremento delle ospedalizzazioni. E attenzione, non si tratta di pazienti ricoverati per altre patologie, trovati positivi e piazzati nelle cosiddette “nuvole”», cioè nelle corsie ritagliate ad hoc nei reparti di destinazione originaria, «ma di malati Covid veri e propri, con sintomatologie respiratorie anche pesanti». Per la stragrande maggioranza, precisa il commissario, «sono anziani con immunità vaccinale scaduta da un pezzo o soggetti fragili, ma c’è anche qualche giovane. Per quel che possiamo, cerchiamo di curare queste persone a domicilio, oppure nelle Rsa, nei posti letto a bassa intensità di cura che ho chiesto di aumentare, ma se è vero che in questa fase dell’epidemia è inopportuno lanciare allarmismi, è altrettanto evidente che un problema c’è: il virus sta ricominciando a impattare sulle strutture sanitarie».
Le stesse criticità, peraltro, si registrano in queste ore nel Catanese. La soluzione? Costa indica i vaccini: «dobbiamo accelerare con le quarte dosi. In Fiera siamo arrivati a una media di 300 al giorno, ma bisogna incrementare».
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