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Omicidio a Palermo, ucciso il genero di Bontade

Duplice omicidio questa mattina a Palermo nella zona di Falsomiele. Uno dei due uomini uccisi è Vincenzo Bontà, 45 anni, genero del boss Giovanni Bontade, ucciso anche lui in un agguato il 28 settembre del 1988 insieme alla moglie Francesca Citarda. Era sposato con una delle figlie del boss Daniela. L'agguato è avvenuto in una strada stretta vicino alla centrale dell'Enel. Secondo i primi accertamenti le vittime avrebbero cercato di fuggire dai sicari. Le due vittime erano a bordo di una Fiat 500. Quando sono state affiancate dai killer, capite le intenzioni, sono scese dall'auto e hanno cercato di fuggire. Uno dei due è stato colpito al torace e alla nuca, l'altro al torace e al volto. Il suocero di Bontà, Giovanni Bontade è stato un personaggio di primo piano di Cosa Nostra negli anni ottanta. Avvocato, era figlio del boss Francesco Paolo Bontate, meglio conosciuto come «don Paolino», e fratello di Stefano Bontate, soprannominato «il principe di Villagrazia» assassinato nel 1981 durante la guerra di mafia che portò al vertice dell'organizzazione i Corleonesi di Totò Riina e Bernardo Provenzano scalzando le famiglie palermitane. Giovanni Bontade però si schierò dalla parte degli assassini del fratello, tradendo il suo stesso sangue e per questo fu poi ucciso.

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